Il tema del blocco delle auto diesel Euro 5 è tornato d’attualità, portando con sé preoccupazioni, polemiche e dubbi pratici per milioni di automobilisti italiani. Ma cosa significa davvero questo provvedimento? Chi riguarda e da quando entrerà in vigore?
Cosa sono le auto Euro 5?
Le vetture classificate come Euro 5 sono state immatricolate tra il 1° settembre 2009 e il 31 agosto 2014, e rappresentano oggi una fetta consistente del parco auto circolante, specialmente tra i diesel. Sebbene siano meno inquinanti delle precedenti classi (Euro 4, Euro 3, ecc.), le normative europee sulla qualità dell’aria stanno spingendo le autorità locali a introdurre restrizioni sempre più severe.
Perché il blocco?
L’Italia, come altri Paesi europei, è sotto pressione da parte dell’Unione Europea per ridurre i livelli di biossido di azoto (NO2) e particolato fine (PM10), spesso oltre i limiti consentiti. I blocchi alle auto più inquinanti sono uno strumento usato soprattutto nelle città ad alta densità di traffico e inquinate, come Milano, Torino, Bologna, Firenze o Roma.
Dove e quando entrerà in vigore?
Le misure variano da regione a regione e da comune a comune, ma alcune zone hanno già introdotto divieti per i diesel Euro 5, in particolare durante i mesi invernali (ottobre-aprile), quando l’inquinamento è più intenso.
Ad esempio:
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In Piemonte, il blocco è già stato pianificato in forma progressiva.
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In Lombardia, nel bacino padano, l’estensione del divieto è al centro di un acceso dibattito.
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A Milano, l’Area B potrebbe vietare progressivamente la circolazione dei diesel Euro 5 a partire dal 2025.
Chi è esentato?
Sono previste deroghe e permessi temporanei, specialmente per:
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residenti nelle zone interessate
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lavoratori con turni notturni
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mezzi per il trasporto disabili
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veicoli commerciali con specifici requisiti
In alcuni casi, è possibile ottenere permessi giornalieri o adottare formule “miste” come car pooling o car sharing.
Cosa possono fare gli automobilisti?
Chi possiede un’auto diesel Euro 5 si trova oggi di fronte a una scelta difficile. Le opzioni principali sono:
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sostituire l’auto con un modello più recente (Euro 6, ibrido o elettrico)
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accedere a eventuali incentivi statali o regionali per la rottamazione
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modificare le abitudini di spostamento (mezzi pubblici, bici, condivisione dell’auto)
Una transizione difficile, ma necessaria?
Il blocco dei diesel Euro 5 è senza dubbio una misura controversa: da una parte la necessità ambientale, dall’altra l’impatto economico su famiglie e lavoratori che non possono permettersi un’auto nuova. Il rischio, come sempre, è che a pagare siano i cittadini con meno possibilità.
Servirebbero scelte più strutturate e solidali, come investimenti reali nei trasporti pubblici, incentivi mirati e transizioni graduali. Il problema dell’inquinamento va affrontato con serietà, ma anche con equità.